Santa Maria Formosa
Situata a sud del centro storico, Santa Maria Formosa è uno dei più importanti monumenti paleocristiani di arte ed architettura bizantina in Istria e Croazia. La basilica risale al VI secolo, e la fece erigere l'arcivescovo di Ravenna Massiminiano proveniente dalle vicinanze di Rovigno. L'arcivescovo ha inoltre fatto costruire San Vitale e San Appolinare in Classe, entrambe a Ravenna.
La magnifica basilica è stata divisa in tre navate collegate da pilastri con archi il cui ritmo degli interni veniva ripetuto all'esterno grazie ai muri perimetrali, la divisione delle finestre e con lesene delle arcate cieche. Il santuario terminava con tre absidi poligonali e vicino allo stesso si trovavano due cappelle laterali. Ad oggi, l'unica ad essere interamente conservata è la cappella meridionale, mentre la cappella settentrionale è in maggior parte incorporata nei palazzi adiacenti. La parete nord della basilica è oggi visibile solo come un muro di cinta del giardino adiacente. La cappella ha una pianta a forma di croce greca, di cui un ramo termina con un apside semicircolare, mentre la parte centrale è l'intersezione dei due bracci ed è rialzata rispetto al resto. Ha un tetto a padiglione, mentre il resto ha un tetto a due falde. L'aspetto esterno è semplice, decorato con lesene poco profonde, archi ciechi e finestre semicircolari.
Negli anni successivi fu abbandonata, e in particolare fu danneggiata in un incendio scoppiato nel 1242, durante la conquista veneziana di Pola. Gran parte del suo inventario è stata spedita a Venezia, dove è stata utilizzata per costruire la Biblioteca di San Marco o la Sala delle quattro porte del Palazzo Ducale. Nel tardo XVI secolo la basilica è in stato di rovina.