Vodnjan-Dignano
Dignano, cittadina dell’Istria sud-occidentale situata a 11,7 km da Pola e posta a 135 metri sul livello del mare, è terra di antiche tradizioni, sorta sulla scia dei castellieri preistorici presenti sul territorio da tempi remotissimi.
Secondo la leggenda, Dignano sorse da un’associazione di sette ville che facevano parte dell’agro colonico di Pola. Per potersi opporre alle continue controversie tra il patriarca di Acquilea e la Serenissima, le sette ville dei dintorni (Dignano, Medegnano, Gurano, San Quirino, Mandriol, San Michele di Bagnole e San Lorenzo) si unirono nell’odierna Dignano.
Il suo vasto territorio con innumerevoli casite tipiche, costruite nella tecnica del muro a secco, che contrassegnavano la proprietà, è testimone del millennio in cui gli abitanti si occuparono di agricoltura, specialmente di olivicoltura e viticoltura che furono alla base del loro benessere materiale.
Gli antichi Romani, dopo aver sconfitto gli Istri, la popolazione autoctona del territorio, (nel II secolo avanti Cristo) insediarono permanentemente queste terre.
Nel II secolo avanti Cristo, il territorio di Dignano fu conosciuto come VICUS ATTINIANUM, di cui probabilmente deriva il nome di ADIGNANI, DIGNANO. Alla trascrizione slava ci ha pensato la popolazione rurale croata dei dintorni, che portando le ceste piene dei propri prodotti si affrettava... va Dinjane, va Vodnjane (ovvero in tal. a Dignano), di cui deriva la parola Vodnjan.
Dignano viene citata dalle fonti storiche già nel 932, periodo in cui al doge Pietro Candiano le città istriane donavano anfore di "buon vino" in cambio di protezione.
La prima traccia scritta di Dignano la si ha nel 1194, quando in una sentenza viene citato Poponis de Adignanis.
Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, la vita a Dignano continuò sotto il dominio degli Ostrogoti (Barbari) e sotto l’impero bizantino. Dignano fu devastata la prima volta nel 751, quando fu attaccata dai Longobardi e dagli Avari, e con l’avvento di Carlo Magno entrò nell’orbita franca che vi introdusse il feudalismo.
Nel tentativo di conseguire un’autonomia anche parziale, i Dignanesi decisero che sarebbe più vantaggioso sottomettersi ai Veneziani, sotto il cui dominio rimasero fino alla caduta della Serenissima nel 1797).
Diventando notevolmente importante, nel 1330 Dignano si divise da Pola, e Venezia le assegna un prefetto.
In quel periodo ed in quella cerchia culturale (XIII secolo) nacque lo Statuto di Dignano, che regolò il diritto privato e pubblico. Il suo valore lo confermano la sua durata ed il fatto che le sue disposizioni rimasero in vigore per più di quattro secoli, fino all’avvento austriaco.
Con la caduta di Venezia, durante il dominio austriaco, Dignano viene di nuovo annessa a Pola. Dal 1805 al 1813 l’Istria è sotto il dominio provvisorio di Napoleone, e dal 1814 al 1918 Dignano cade di nuovo sotto il dominio austriaco e grazie alla sua strategica posizione geografica, diventa un incrocio stradale molto importante.
La prima e la seconda guerra mondiale portano dei grandi cambiamenti, e appena nel 1993 Dignano di nuovo consegue lo stato di Comune, che oggi comprende Gallesano, Peroj, Barbariga e Gaiana.
La cittadina ha conservato nel centro storico il suo aspetto tipico medievale con campielli e calette strette che serpeggiano irregolarmente tra le case, con selciati e facciate in pietra lavorata, con antiche contrade che tuttora portano una forte insegna di stile gotico-veneziano, rinascimentale e barocco, nonché numerose chiese ricche di memoria e opere d’arte.