Campanile cittanovese
Il campanile, indipendente dall'adiacente alla chiesa parrocchiale di San Pelagio, fu fatto erigere nel 1883 dal comune di Cittanova. Sulla punta della piramide del campanile campeggia la statua del patrono della città, San Pelagio, ivi posta nel 1913. Si tratta di una statua lignea rivestita in lamina di bronzo.
Cittanova giurò fedeltà a Venezia già nel 1149. Si costruirono nuovi muraglioni, probabilmente sorti sulla base dei vecchi bastioni, di cui si è conservata soltanto una torre quadrata (direttamente all’ingresso del centro storico, ora nei pressi di un hotel). Le mura furono ristrutturate nel XV secolo e vi si inserirono delle torri rotonde. Nel medesimo periodo era in corso la costruzione di un convento domenicano con la chiesa della Beata Vergine Maria del Carmelo; furono inoltre edifi cati sfarzosi palazzi, alcuni dei quali sono ancora riconoscibili per le fi nestre gotiche e altri dettagli peculiari.
È verosimile che i Rigo, la famiglia patrizia più in vista di Cittanova, ricoprissero già allora ruoli di prestigio, tuttavia la loro popolarità è dovuta soprattutto ad alcuni interventi edilizi successivi da loro commissionati: è del 1770 la sfarzosa residenza cittadina; solo di qualche decennio precedente (1750) è invece la villa di campagna tardo-barocca di Carpignano, appena fuori dalla città. Questa lussuosa villa rurale, i cui elementi sono disposti a U, vanta interni sfarzosi, abbelliti con stucchi e molteplici dipinti. Il complesso delle opere, pur gestito da un’unica famiglia, servì a dimostrare la potenza della Cittanova del XVIII secolo.
Purtroppo questo periodo di benessere non durò a lungo: al tracollo di Venezia, Cittanova condivise lo stesso destino delle altre città istriane. A distanza di un centinaio d’anni, la comunità raccolse i fondi per costruire una nuova attrattiva: il campanile della chiesa parrocchiale, modellato su quello di S. Marco a Venezia: la Serenissima non aveva ancora cessato di essere un esempio da imitare.