Mostra: Istra Istria Memento
Aperto:
lunedì e giovedì: 08:00 - 13:00 e 17:00 - 19:00
martedì, mercoledì e venerdì: 08:00 - 15:00
La Collezione di cartoline d’epoca è nata nel 1991. Grazie a una politica d’acquisto ben realizzata e pianificata nel dettaglio, il suo fondo possiede oggi all’incirca 14000 cartoline legate dal punto di vista territoriale e tematico all’Istria, e ricoprono un arco di tempo che va dalla fine del XIX secolo agli anni Settanta dello scorso secolo.
Il 10 ottobre 1869 l’amministrazione postale viennese pubblicò la prima cartolina ufficiale denominata Correspondenz-Karte. Nel nostro fondo abbiamo una cartolina di questo genere mandata da Pola già nel 24 ottobre 1869!
La maggior parte del fondo è costituita da cartoline nate ai loro tempi dell’oro (dal 1897 al 1918) che si distinguono per la varietà dei motivi e l’eccellente qualità di stampa. Le più antiche sono state stampate con le tecniche della cromolitografia e della xilografia, mentre più tardi anche con la fototipia.
Queste tecniche permettevano una riproduzione qualitativa del design originale e accanto a ciò ci si impegnava moltissimo, con un attento lavoro a mano, a colorare e preparare ogni singola cartolina. Per questo motivo ognuna di esse è una piccola opera d’arte.
Fino alla fine del XIX secolo le botteghe tedesche nelle quali si realizzavano le litografie erano le migliori al mondo in materia di qualità e prezzo e i centri più importanti per la stampa erano Lipsia, Dresda, Berlino, Francoforte, Norimberga e Monaco. Nella Collezione di cartoline d’epoca ce ne sono molte con temi istriani, pubblicate dagli editori tedeschi più importanti come Stengel & Co., Markert & Sohn, (Dresda) i famosi Dr. Trenkler & Co., Louis Glaser (Lipsia), Purger & Co. (Dresda) e altri. Verso la fine del XIX secolo inizia l’attività degli editori polesi (A. Bonetti, M. Fischer, M. Clapis, F. W. Schrinner, G. Fano, G. Costalunga, Rudolf Marincovich, Josip Krmpotić) che con la stessa qualità, fino agli anni Venti dello scorso secolo, stampavano grosse tirature di cartoline dai temi più vari. Nel frattempo due atelier polesi di fotografia – Flora e Ideal – stampavano cartoline secondo propri modelli fotografici.
Già nel primo decennio del XX secolo quasi ogni località dell’Istria aveva i propri editori di cartoline; è nota così la ricca attività di Josip Novak e Pasquale Ivich (Pisino), Federico Greatti, Adolfo Vicich e Giacomo Greatti (Parenzo), Nicolò Daveggia e Giovanni Signori (Rovigno), Gius. Picciola e Antonia V. Parreto (Umago), Luigi Parentin e Carlo Verginella (Cittanova), Giorgio Rottini e Maria Fabiani (Pinguente), Antonio Tagliapietra (Buie), T. Vladislovich e G. Valcini (Albona). Molti editori italiani realizzavano cartoline con motivi istriani, come per es. Vittorio Stein, (Trieste e Venezia), I. Stein (Trieste), G. Stokel & Debarba (Trieste), A. Cadel (Trieste), Cesare Capello (Milano) e altri.
In senso territoriale, le cartoline che si raccolgono per la Collezione di cartoline d’epoca, riguardano tematicamente quel territorio che nel corso della storia faceva parte dell’unità amministrativa dell’Istria e che oggi si trova in tre stati: Croazia, Slovenia e Italia. Proprio il fatto di possedere le cartoline di tutti questi territori, ha fornito lo spunto per realizzare questa mostra e così ogni città, località e paese di cui abbiamo la cartolina nel nosto fondo, sono presenti con almeno un esemplare. La mostra è divisa nelle seguenti parti: Pola e dintorni, Pisino e dintorni, Pinguente e dintorni, Rovigno e dintorni, Parenzo e dintorni, Buie e dintorni, Muggia, Capodistria e dintorni, Albona e dintorni, Liburnia e le isole.
I motivi sulle cartoline esposte sono prevalentemente panorami, vedute, immagini scattate in strada o in paese. Nella Collezione di cartoline d’epoca esistono ancora molti altri motivi, e quasi non esiste tema che non sia stato rappresentato sulle cartoline, nelle sue innumerevoli variazioni.
Le cartoline rappresentano un materiale molto prezioso e una particolare reliquia visiva della realtà sociale: esse sono una fonte inevitabile per lo studio della storia sociale, culturale ed economica, dell’etnologia, della storia dell’urbanistica e dell’architettura, per lavori di conservazione e restauro e tutela dei monumenti, la storia della lingua e altro.