Questa località per lo „snorkeling“ ( def.:nuotare in superficie  utilizzando il boccaglio o aeratore) si trova presso Punta Uliva, precisamente sulla parte meridionale della baia di Cuie ed è appunto conosciuta come Punta Uliva. Il porticciolo della baia di Cuie era conosciuta ancora dai tempi dell’età antica. Nel porto i marinai cercavano un riparo sicuro dallo scirocco o dalla bora che sviluppa una grande forza nel Quarnero e soffia con raffiche che possono raggiungere velocità fino a 80 km all'ora. Intorno a Punta Uliva il fondale è piuttosto basso e le rocce quasi affiorano dal mare, ed è proprio per questo motivo che navigare lungo il versante orientale dell'Istria in questa zona di mare è stato da sempre molto impegnativo.  

Possiamo solo immaginare quanto fosse pericoloso questo percorso marittimo in epoca romana, quando il livello del mare era più basso di 1 o 2 metri. Allora, questo promontorio veniva certamente evitato a largo raggio. Tuttavia, forti bufere e maltempo rendevano difficile entrare in sicurezza in porto, quindi non sorprende che in questo luogo siano state trovate tracce di antichi naufragi.  

Per raggiungere il luogo dello „snorkeling“ dovete percorrere la spiaggia di „Bura Bura“ e proseguire lungo la strada sterrata attraverso la natura selvatica. Al secondo bivio girate a sinistra, verso nord. La strada vi condurrà ad un piccolo altopiano erboso vicino al mare, che ha uno scoglio davanti, e a sinistra e a destra ci sono piccole spiagge di ciottoli. Lì pptrete entrare nel mare e iniziare a esplorare. La posizione per lo „snorkeling“ è sul lato sinistro quando guardate verso il mare. Noterete che da quella parte il mare spumeggia attorno a una piccola lingua di terra e le rocce emergono dal mare a circa 20 metri di distanza, a seconda della marea.  

Sulla linea costiera per Punta Uliva il fondale è roccioso rimescolato di roccia e di sabbia. Man mano che vi avvicinate alla lingua di terra, il fondale diventa sempre più ricoperto da vegetazione, per lo più con alghe brune e verdi.

Seguite la costa lungo le secche che vanno da 1 a 2 metri, perché lì potete incontrare un pesce interessante che costruisce un nido. È di colore verdastro, la sua testa è punteggiata da strisce turchesi, e lo riconoscerete dalla macchia scura sulla branchia, delimitata da una linea rossa e blu. Si chiama martinka / tordo ocellato(symphodus occelatus) ed è piccolo solo una decina di centimetri circa, ma è una gran lavoratore. Probabilmente la vedrete con un pezzo di alga in bocca mentre tesse un nido in cui manterrà le sue uova fecondate. Cioè, il maschio costruisce il nido e lo tiene ordinato e pulito per sedurre la femmina, che è di colore brunastro e leggermente più piccola. Le femmine visitano spesso il suo nido. In questo modo controllano se l'ha costruito bene. Il nido è ben arrotolato, con una cavità nel mezzo, e il pesce si muove sempre attorno al nido e lo riordina.

Nuotando verso Punta Uliva, noterete una pozza di sabbia più grande di color turchese. È delimitata da un lato da un piccolo giardino di poseidonia, un fiore di mare, e sulla sabbia cresce una zolla. Vicino ad essa c'è una linea sabbiosa dove cresce anche la poseidonia, che conduce alla secca. Se continuate a seguire il varco nel fondale molto basso, aggirerete il promontorio verso il suo braccio occidentale.

Tornando alle scogliere che emergono dal mare, attraversate seguendo i gradini di sabbia e vi imbatterete in un arco di pietra attraverso il quale passano i raggi di sole, a una profondità di 2-3 metri. Seguite la linea della costa per tornare all'inizio dell'itinerario. Nelle secche sarete seguiti da banchi di giovani salpe che luccicano e instancabilmente brucano l'erba. Le secche con il fondale sabbioso sono ideali per fare scatti fotografici perché ricchi di banchi di pesci.