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Meridiani: È l'Istria la protagonista della nuova monografia

„L'Istria è infatti una delle località di vacanza meglio conosciuta dai turisti europei, perché possiede un mare stupendo, citta che sono gioielli di storia incastonati nel tempo, ma attrezzati per far vivere il meglio dei comfort e delle esperienze a qualunque livello. Epperò esiste anche una dimensione più profonda dell'Istria, uno spirito che si affaccia verso l'Italia a occidente, a est guarda il golfo del Quarnaro e nella suca parte meridionale si apre alle miriadi di isole e isolette che sprofondano fino alla costa della Dalmazia in una teoria di luci, colori, odori.“ Con queste parole il direttore Walter Mariotti inaugura il nuovo numero di Meridiani, dedicato all'Istria.

Un omaggio al „valore della complessità“! Di cui è portavoce questa terra, definita „unica“ ma anche un „enigma“, un „arcano di contrasti e armonie“ e un motivo di „nostalgia“ dal giornalista Riccardo Paradisi. Come è consuetudine, il periodico di Editoriale Domus propone al lettore un viaggio che va oltre l'orizzonte turistico all'insegna di una conoscenza più profonda e consapevole. E così, tra la costa occidentale e quella orientale il racconto si snoda tra borghi culturali che sono unanimemente riconosciuti come dei gioielli - Pola, Parenzo, Umago, Novigrad e Rovigno al cui labirintico centro storico è dedicata la copertina - e baie più scabre in mezzo alle quale è incastonata un'unica perla, la città di Rabac (o Porrtalbona). E ancora Pazin, Motovun, Buzet fino a Roč e Hum la più piccola città del mondo con solo 28 gli abitanti, di cui 6 bambini e Grisignana, denominata la „città degli artisti“.

Ma grazie a Meridiani il viaggio e anche un excursus nel tempo per riscoprire quelle città costiere, Pirano e Capodistria ad esempio, costruite a immagine di Venezia e, al contrario, quell'elegante pietra bianca così resistente al sale da essere utilizzata per costruire lo stesso capoluogo veneto. Storia, architettura, stili che si sono mescolati e sovrapposti nel tempo e che oggi sembrano aver trovato un armonico equilirio come quello „tra cielo, terra e mare che stordisce chiunque la visiti“.

Un viaggio di terra e di mare ovviamente. Meridiani approda così negli 11 fari di epoca austro-ungarica che tracciano le rotte sicure dell'Adriatico orientale e naviga fino all'estremo sud per immortalare la bellezza senza fiato delle minuscole isole di roccia bianca.

E ancora lo sport, con la lunghissima ciclabile a disposizione da Trieste a Parenzo laddove agli inizi del Novecento correva la linea ferroviaria, il buon cibo, l'eccellenza del saper fare il buon vino, ad esempio, e la straordinaria fauna ricevuta in eredità da tutto il mondo grazie ai doni che all'epoca di Tito, giungevano dai vari capi di stato.

Allegria e spensieratezza: le stesse che il giornale si augura di portare al suo lettore, diventando anche uno spunto di riflessione e di approfondimento culturale, nella speranza che il semaforo dei viaggi, anche quelli più brevi, torni presto a splendere di verde.

 

[01/07/2021]


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